Con l’introduzione delle nuove recenti normative che impongo la presenza di un defibrillatore in tutti gli impianti sportivi, l’offerta di dispositivi di defibrillazione si è rapidamente moltiplicata, soprattutto sul web.
Tutti i defibrillatori semi-automatici DAE hanno delle caratteristiche comuni, come la capacità di analizzare il ritmo cardiaco e determinare autonomamente la presenza o meno di un’aritmia defibrillabile, la presenza di comandi visuali e vocali che supportano il soccorritore durante le manovre di rianimazione, l’erogazione di una forma d’onda bifasica ad alta efficacia modulata in funzione dell’impedenza della persona soccorsa.
I defibrillatori si differenziano invece tra loro per prezzo d’acquisto, per dimensioni, per peso, per capacità di resistenza agli agenti esterni come liquidi e solidi, per la presenza o meno di un monitor LCD in grado di visualizzare al soccorritore l’EGC del paziente, per la durata della garanzia offerta dal produttore, per le gamme di impedenza gestibili e per l’accuratezza nella personalizzazione della scarica terapeutica.
L’obbligo di dotazione introdotto dalle nuove normative ha ovviamente portato a focalizzare l’attenzione degli acquirenti sul prezzo di acquisto del defibrillatore, favorendo così l’introduzione sul mercato di dispositivi dal prezzo facilmente accessibile, ma che spesso necessitano di spese di manutenzione molto elevate che sono completamente ignorate dall’acquirente. E’ bene infatti ricordare che ogni defibrillatore semi-automatico è alimentato da una batteria non-ricaricabile a lunga durata e fornito in dotazione standard con una coppia di elettrodi che devono essere posizionati sul torace nudo della persona da soccorrere al momento dell’intervento. Per i defibrillatori progettati con tecnologia tradizionale, gli elettrodi necessitano di essere sostituiti ogni due anni e la batteria ogni 4 o 5 anni, anche se alcuni produttori forniscono batterie con durata in stand by fino a 7 anni. Anche se i costi variano da produttore a produttore, una coppia di elettrodi viene da 40 a 70 euro, mentre il costo di una batteria varia da 120 a 400 euro. Nella scelta del proprio defibrillatore, è bene quindi che ogni acquirente si informi preventivamente dal rivenditore in merito ai costi di manutenzione del defibrillatore che, anche in caso di mancato utilizzo del dispositivo, non saranno mai inferiori a 250 euro ogni 4 anni e possono, in alcuni casi, annullare completamente il risparmio ottenuto acquistando il DAE ad un prezzo inferiore rispetto ad un defibrillatore dal prezzo di acquisto più elevato ma costi di gestione e manutenzione decisamente più contenuti. Una soluzione decisamente alternativa ed innovativa è quella proposta dall’azienda Heartsine, che equipaggia i propri defibrillatori Samaritan Pad con una soluzione brevettata, denominata Pad/Pak, che integra in un’unica cartuccia sia la coppia di elettrodi che la batteria di alimentazione del defibrillatore. Il Pad/Pak ha una durata in stand by di ben 4 anni, sia per gli elettrodi che per la batteria, e necessita di essere sostituito solo in caso di utilizzo del defibrillatore oppure alla scadenza dei 4 anni, con un costo indicativo di circa 120 euro. Questa soluzione, progettata espressamente in funzione dell’utilizzo non frequente del defibrillatore, come in ambito non sanitario, abbatte notevolmente i costi di manutenzione dei defibrillatori Heartsine, quantificabili infatti in circa 30 euro all’anno. Supportata da un costo d’acquisto del defibrillatore decisamente competitivo e da una garanzia di ben 10 anni del produttore sul dispositivo, la soluzione Heartsine si rivela dunque una delle più convenienti per chi sta iniziando a cercare il defibrillatore più adatto per la propria società sportiva o per l’impianto del quale è gestore.